Attualità Cittadina

Un incredibile colpo di tacco, meglio di Maradona!

di Vincenzo Cito
- 15 aprile 2025
Il difensore Sead Kolašinac

LA DEA CHE NON TI ASPETTI Il gol confezionato dai due giocatori contro la Juventus è entrato nell’antologia del bel calcio. La rivincita dei comprimari di valore

Quando di calcio si discuteva nei bar e non ancora sui social se un gol era segnato da un gregario immancabile partiva la battuta: “L’avesse fatto Maradona, domani la Gazzetta ci faceva quattro pagine”. In effetti siamo abituati ad abbinare le prodezze solo ai campioni perché sono loro a inventarle, e spesso passano alla storia con il loro nome, ma non ne sono gli unici depositari.

Davide Zappacosta

La stessa rosea molti anni fa provò un certo imbarazzo quando Roberto Mancini segnò un gol pazzesco di tacco al volo (e naturalmente ci fece quattro pagine) solo che qualche giorno dopo la stessa cosa riuscì nel Venezia a Filippo Maniero, meno famoso, in un incontro infrasettimanale contro l’Empoli. Come si era permesso costui? Le celebrazioni infatti furono minime, tutto’al più si scrisse che l’intruso si era ispirato al fuoriclasse. Ecco perché la combinazione Kolasinac-Zappacosta, che ha portato al gol nell’epica partita vinta dall’Atalanta contro la Juventus per quattro a zero, rappresenta il riscatto di tutti quei giocatori di cui si parla poco, ma che in ogni squadra - in quelle di Gasperini più che mai - hanno un ruolo fondamentale. E in quella discesa liberatoria in campo aperto verso la porta avversaria, con doppio scambio concluso da un colpo di tacco da fondo campo da Kolasinac per il compagno, ogni comprimario nel campo come nella vita ha sognato di esserne protagonista. Il riscatto dei comprimari, sì.

Sead Kolašinac

Non ce ne rendiamo forse conto, ma spesso attorno a noi ruotano persone il cui compito, pur non appariscente, risulta preziosissimo perché ogni persona ha una sua funzione e senza l’umiltà dei piccoli non ci sarebbero tante imprese dei grandi. Ma nel gol di Zappacosta (il cui nome rivela un ingrato incarico) non c’è soltanto l’euforia di un momento dettato da eventi casuali. Perché nell’Atalanta è sempre stato così, possono segnare tutti e lo sanno benissimo gli avversari che a un certo punto si vedono assalite da dieci giocatori in maglia nerazzurra e non sanno mai da chi potrà arrivare il fatale pericolo. È un’arma tattica affinata da Gasperini in anni di esperienza: recupero veloce della palla e ripartenza corale per non dare punti di riferimento agli avversari.

Ma c’è qualcosa di più profondo in questa scelta ed è quella di far sentire tutti importanti e nessuno indispensabile, perché a tutti il tecnico promette un momento da protagonista che si realizza. Si parla dell’Inter di Lautaro e Thuram, del Napoli di Lukaku, del Milan di Leao e Theo, della Roma di Dybala. L’Atalanta invece è l’Atalanta: un blocco granitico senza vere primedonne e con grandi uomini.

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