Editoriale - Libertà e ambiente l’esempio di Bozzetto
di Paolo Aresi - 30 giugno 2025
È difficile essere veramente democratici, la democrazia ha bisogno dell’impegno di tutti, ogni giorno. Lo sa bene il Giopì, che venne chiuso dai fascisti dal 1938 al 1945. Ma il fascismo, le dittature, sono sempre dietro l’angolo. Bisogna crederci nella libertà. Altrimenti poi si aprono le porte a personaggi che sembrano forti, rassicuranti, ma che in realtà sono soltanto dotati di un ego malato, e quindi spropositato. Certo, i governi autoritari, a tutti i livelli, sono comodi. Qualcun altro pensa per me, ha la soluzione in tasca. Ma il problema è che l’ego abnorme del governante autoritario non si ferma e chiede sempre ulteriore controllo, ulteriore affermazione di sé, e limitazione delle libertà altrui, con una sempre più grande allergia alle critiche, che invece sono il sale della democrazia.
Anche per quanto riguarda l’ecologia l’impegno deve essere di tutti, quotidiano. Altrimenti il rispetto degli ambienti, degli altri intesi non soltanto come esseri umani, ma come piante, come animali, come mari, laghi, fiumi… va a farsi benedire. Perché gli ego ipertrofici di chi comanda si allargano anche al di sopra dell’ambiente e dell’ecologia. Bruno Bozzetto è un paladino del rispetto dell’ambiente, degli animali, della natura che, si legge nella Bibbia, Dio ha affidato all’uomo, almeno per quanto riguarda la Terra, il nostro pianeta.
Affidata nel senso di averne, di accudirla. Di accudire e di collaborare con le specie animali che non hanno la stessa capacità dell’uomo di agire sulla realtà, sulla natura, che non possono modificare le cose come invece siamo in grado di fare noi. Il pensiero del grande artista bergamasco che ci ha regalato la vignetta che vedete in questa pagina è profondo, coerente fino all’estremo: gli animali sono nostri fratelli da rispettare. Ne consegue tutto l’atteggiamento ecologista: lasciare agli animali gli ambienti di cui hanno bisogno per vivere, non cementificare ogni metro di terreno verde, non promuovere allevamenti dove gli animali sono considerati non come esseri viventi, ma come cose, come prodotti, degradando il valore della vita a pochi centesimi di euro.