
Miseria nera e ipocrisia a Bergamo si vendevano i bambini
Oggi viviamo nell’epoca dell’abbondanza e del consumismo, ma non è stato sempre così. A Bergamo, fino ai primi del Novecento, la povertà era così estrema da costringere molte famiglie a vendere i propri figli a sfruttatori senza scrupoli. Bambini di cinque o sei anni venivano mandati a lavorare come spazzacamini o operai, spesso all’estero, in condizioni disumane. Una pagina drammatica della nostra storia, combattuta da figure straordinarie come don Luigi Palazzolo, Teresa Gabrieli e Paola Cerioli, che dedicarono la vita ai più fragili. Un ricordo che non dobbiamo dimenticare, soprattutto oggi, in un tempo dominato da ipocrisia e consumismo.
di Claudio De Martino