Attualità

I nonni e la “dittatura” digitale Quando il telefonino è un mistero

di Alvise Cervi
- 15 aprile 2025
Tecnologia e inclusività: la sfida dell'accesso digitale per gli anziani

TEMPI MODERNI Enti pubblici, aziende sanitarie e banche dovrebbero usare una tecnologia facile per tutti

Banche, uffici statali e locali, enti e società non perdono l’occasione di magnificare le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie e di autoincensarsi per i propri continui progressi in questo campo.

Peccato, però, che la sfrenata corsa verso la tecnologia digitale faccia i conti senza l’oste, che in questo caso è il cittadino, e perda per strada una larga fascia di popolazione, quella più anziana. La cosa più antipatica è proprio la sfacciata indifferenza mostrata da enti pubblici e società private.

Alcuni Comuni della nostra provincia (recentemente registriamo i casi di Vertova e Treviolo) si sono resi conto del problema e hanno lodevolmente promosso corsi di educazione digitale rivolti ai cittadini più attempati.

Ma, in generale, sembrano tutti gli enti piuttosto noncuranti.

Chiudono gli occhi davanti ad una realtà che getta un’ombra sulle “magnifiche sorti e progressive” della tecnologia, nella quale a farne le spese è quella parte della popolazione non più verde che usa ancora il telefono Brondi o un cellulare di fine Novecento con annesso sportellino. Ma ne sono colpiti anche gli utenti di qualche anno più giovani e meno sprovveduti che usano uno smartphone (dotato quindi di mail, whatsapp e app) che però paga lo scotto di non essere di ultima generazione e dunque impossibilitato ad accedere a siti e app in continuo sviluppo e in perenne aggiornamento.

Qualche anno fa il “Giopì” ospitava una divertente striscia (intitolata “Ol Pino e ‘l nóno Piero”) che ironizzava su un nonno che sistematicamente fraintendeva le nuove parole della cultura digitale, “salvato” però dal nipote che gli correggeva i marchiani errori. Purtroppo però non tutti i nostri vecchi hanno figli e nipoti in grado di aiutarli a districarsi nella giungla digitale.

L’arretratezza di molti non è solo fisiologicamente legata all’età avanzata, ma ha anche una motivazione economica dato che se il vecchio cellulare non è più in grado di compiere gli aggiornamenti richiesti, deve essere inevitabilmente sostituito con uno più moderno. E l’esborso può essere non indifferente per chi si barcamena già tra rincari degli alimentari e aumenti delle bollette.

Certo, i sistemi tecnologici diventano sempre più complessi anche per esigenze di sicurezza.

Che fare allora? I Comuni come gli enti statali, le multiutility (società di servizi di pubblica utilità, che erogano gas, elettricità, acqua) come le banche, potrebbero - senza per questo rallentare l’inarrestabile progresso dei sistemi digitali - mettere a disposizione degli anziani e degli analfabeti digitali qualche sportello “fisico” in più.

Visti i bilanci 2024 - resi pubblici proprio in questi giorni - inutile aggiungere che si possono tranquillamente permettere qualche investimento “sociale” a favore dei loro utenti. Sottraendo, peraltro, soltanto una irrilevante parte dei generosi dividendi erogati a soci e azionisti.

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